domenica 18 novembre 2007

’l Burbanellu a rischio

Da 29 anni Giuseppe Bacchetta pubblica ’l Burbanèllu, Taquij ‘n dialottu, il popolare e apprezzato calendario in dialetto con foto storiche, modi di dire dialettali (la sempia) rievocazioni di 25, 50 e 100 anni fa. Il comune ha sempre sostenuto questa iniziativa con l’acquisto di 750 copie.

Quella del 2008 è la trentesima edizione e meriterebbe una celebrazione, ma rischia invece di essere l’edizione più triste, il canto del cigno. Questo perché l’amministrazione comunale ha deciso di ridurre a meno di metà (350, ma in un primo tempo si parlava addirittura di sole 100 copie) il numero di copie acquistate, la drastica riduzione di tiratura mette chiaramente in difficoltà la pubblicazione e non ci sarà l’edizione 2009.

7 commenti:

Giuseppe Volta ha detto...

il consigliere Barcellini ha presentato una interrogazione in proposito, ecco il testo:

Interrogazione ai sensi del Regolamento del Consiglio Comunale agli art.4 e 5 .

Il sottoscritto Giovanni Barcellini, consigliere comunale, appreso che la Giunta ha ridotto dalle tradizionali 750 a 350 copie l’ acquisto della edizione 2008 del calendario in dialetto – Il Burbanèllu – numero di copie da sempre confermato dalle precedenti amministrazioni, consentendo, di fatto, un sostegno indispensabile alla continuità editoriale. Ritenendo tale calendario uno strumento popolare altamente apprezzato dai cittadini per i suoi contenuti riguardanti in particolare la storia, la vita comunale, le tradizioni del Borgo, che raggiungeva moltissime famiglie borgomaneresi, le quali dopo trenta anni si vedono sopprimere di fatto, per mano dell’Amministrazione Comunale , il Loro calendario

Interroga il Sindaco

al fine di conoscere le motivazioni di tale insensata decisione, tenuto conto che nell’attuale situazione, senza l’intervento del Comune, l’Editore non sarà più in grado di proporre alla Città l’edizione 2009 .

Anonimo ha detto...

Volevo chiedere:
1 quante copie totali venivano stampate del calendario.
2 il costo di stampa del calendario
3 il costo sostenuto dal comune per ogni copia acquistata.
4 quante copie venivano vendute.
Questo per capire se :
1 il calendario interessa a qualcuno
2 è un'iniziativa commerciale
3 quanto si intasca l'editore
4 chi ci mangia a far acquistare al comune 750 copie....

Se un privato vuole proporre un'iniziativa, magari lucrandoci su, e non sta in piedi da solo, lasci perdere e non chieda favori alle conoscenze di turno, almeno se non si tratta di impegni socialmente utili nel senso stretto del termine (visto che cmq si parla di soldi pubblici).
Insomma, forse al Sig Barcellini non passa neanche per la testa che alla Città del calendario non interessi niente.... se no si sosterrebbe da solo grazie alle copie vendute
Se invece l'editore è un benefattore e le regala, beh allora non chieda soldi al comune.
Marco

Giuseppe Volta ha detto...

Magari l'autore vorrà intervenire e fornire ragguagli. Io ti dico il poco che so.

Il costo per il comune è di circa 1,50 euro. Oltre alle copie del comune ne vengono stampate altre sponsorizzate da aziende locali che comprano chi 50 chi 100 copie, personalizzate con il proprio logo per regalarle a clienti amici ecc. non so se le copie venissero anche vendute.

Il costo di stampa non lo so ma dipende molto dal numero di copie. Combinando comune + sponsor negli anni scorsi veniva raggiunta una certa tiratura che permetteva di avere il prezzo citato sopra. Se il numero di copie si riduce il costo ovviamente aumenta.

Interessa a qualcuno? io direi decisamente di si, conosco molte persone che lo apprezzano.

Quanto si intasca l'autore/editore non lo so e mi interessa fino a un certo punto. Però a occhio direi che se dividessimo il ricavo per il numero di ore dedicate alla realizzazione non ne risulterebbe una retribuzione oraria da gridare allo scandalo. Non credo che ci sia materia per un nuovo libro di Gianantonio Stella.

Se invece hai intenzione di metter su un business di calendari in dialetto mi permetto di sconsigliartelo, temo che non ci sia da diventare ricchi.

Marco ha detto...

Grazie delle risposte, il mio era un intervento per capire come funziona il tutto.
Ripeto non è il tanto o poco è il fatto è che sono cmq soldi pubblici.
Secondo me è proprio dalle piccole cose che bisognerebbe iniziare.
Se si dice va beh son pochi e lo si fa per mille cose vedrai che diventano molti.
Ripeto,secondo me, è un'iniziativa privata, non vedo perchè il comune debba spendere dei soldi, tutto qui e non vedo neanche tutta questa necessità di una interrogazione in consiglio comunale.
Ciao.

Giuseppe Volta ha detto...

Io credo che abbia un valore culturale-storico, e che quindi il Comune possa sostenerlo se vuole, come sostiene molte iniziative culturali.

Anonimo ha detto...

A.C. Da ogni parte, almeno nella nostra provincia sono nati sulla scia de IL BURBANèLLU, in diversi Comuni, calendari in dialetto locale. Difendo il calendario di Giuseppe Bacchetta,strumento culturale, che ripercorre la Storia del Borgo,risalendo fino a cent'anni fa. Se trent'anni di vita non hanno significato per qualcuno, vuol dire che costui non ama la nostra Città. Mi meraviglia il comportamento del Sindaco, non dell'assessore alla Cultura (origi santostefanesi) che del teatrodialettale fu applaudita protagonista.

Anonimo ha detto...

A.C. Da ogni parte, almeno nella nostra provincia sono nati sulla scia de IL BURBANèLLU, in diversi Comuni, calendari in dialetto locale. Difendo il calendario di Giuseppe Bacchetta,strumento culturale, che ripercorre la Storia del Borgo,risalendo fino a cent'anni fa. Se trent'anni di vita non hanno significato per qualcuno, vuol dire che costui non ama la nostra Città. Mi meraviglia il comportamento del Sindaco, non dell'assessore alla Cultura (origi santostefanesi) che del teatrodialettale fu applaudita protagonista.