lunedì 2 luglio 2007

un incontro per salvare la stazione di Borgomanero

Probabilmente avrete già letto che RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ha intenzione di chiudere la stazione di Borgomanero e trasferirne funzioni e personale a Torino. Questa notizia ha preoccupato un po' tutti.
Il consigliere regionale Sergio Cavallaro (DS) ha organizzato un incontro con l'assessore regionale per discutere il problema, di seguito riporto il suo comunicato.

Mercoledì prossimo si terrà presso la sala riunioni della villa Marazza, alle ore 18, un incontro tra l’assessore regionale ai trasporti Daniele Borioli e i rappresentanti degli operatori della stazione ferroviaria di Borgomanero.

Il tema della serata sarà la prospettata chiusura della stazione ferroviaria di Borgomanero e del conseguente trasferimento ad altra sede dei lavoratori della stazione.

Questo incontro mi è stato sollecitato da alcuni lavoratori della stazione e devo ringraziare l’assessore che, con grande sensibilità, ha aderito prontamente all’invito.

Come pure ringrazio il sindaco di Borgomanero Anna Tinivella per avere messo a disposizione la sala e avere annunciato la sua presenza alla riunione.

Saranno pure presenti l'assessore provinciale alla viabilità Gianni Barcellini, rappresentanti di forze politiche, sindacali e anche di associazioni di pendolari.

E’ importante che, al di là delle valutazioni tecniche che verranno addotte a sostegno del mantenimento della stazione, siano presenti tutte le forze istituzionali e non per creare un unico fronte, un forte movimento di solidarietà e anche di lotta, se sarà necessario.

A nessuno può sfuggire inoltre l’importanza della presenza dei pendolari che oltre ad esporre i propri problemi, che sono tanti, possono anche dimostrare concretamente che l’obbiettivo delle loro proteste per i disservizi che patiscono non sono i lavoratori delle ferrovie, ma i dirigenti e le loro sciagurate scelte.

Sergio Cavallaro
Consigliere regionale D.S.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'idea che la biglietteria debba rimanere per forza aperta per mantenere i posti di lavoro mi sembra una cosa quantomeno
assistenzialista. Invece di "lottare" contro rfi per mantenere la biglietteria tout court,
bisognerebbe cercare soluzioni alternative. La biglietteria chiude? Beh i biglietti possono essere fatti sul dispenser elettronico,
e poi esiste al bar un punto vendita
biglietti molto + efficiente ma pochi lo sanno e pochi sanno che i biglietti si possono fare molto prima.
La stazione rimarrebbe vuota ed in preda ai vandali?
perchè non pensare a una riconversione mediante comodato o
acquisizione della struttura da parte del comune?
Riqualifichiamola, trasformiamo l'edificio in un punto ricettivo, con bar, giornali, internet point cosicchè la gente ne possa fruire
durante l'attesa. Inseriamo all'interno dello stesso l'ufficio per il turismo (piu' visibile di cosi!)
inoltre la Fondazione Marazza potrebbe utilizzare parte della struttura come "sala lettura" ed ampliamento della biblioteca stessa
(sembra che i libri siano ormai accatastati per mancanza di spazio)...Anche per il personale si potrebbero trovare soluzioni diverse in accordo con rfi.
Non si può sempre pensare di risolvere tutto con una presa di posizione dura e pura.
Insomma, si facciano proposte innovative che vadano indirezione del futuro;automazione, razionalizzazione,produttività, visibilità. Chi di competenza potrebbe fare proposte alternative
a rfi (tipo quelle sopracitate,io non sono un "addetto ai lavori" e questo è solo quello che penso e magari sbaglio...),motivate e che
possano essere vantaggiose per entrambe (ricordiamoci che se rfi "deve" mantenere qualcuno e non ha guadagni da questo "qualcuno", quelli che pagheranno saranno
gli utenti tutti e non solo una piccola parte) (esempio: i pendolari campani viaggiano gratis? Ricordo la protesta di qualche giorno fa con gente sdraiata
sui binari ecc perchè avrebbero dovuto pagare il biglietto, mentre nel resto d'Italia, oltre ad aver sempre pagato, hanno subito aumenti enormi).
Parliamoci chiaro, alcuni dei politici( e ,si badi bene, non mi riferisco al Dott. Sergio Cavallaro che conosco e stimo) che lottano contro queste situazioni non sono consci del fatto che le hanno create loro negli anni con
scelte sbagliate, assistenzialiste e parentali, che adesso si ripercuotono su tutti i cittadini che non hanno avuto la fortuna di avere "amici altolocati"
e la cosa ridicola è che, dopo essere stati dentro al sistema per
anni ed aver ridotto l'Italia ad uno stato terzomondista, precario e sprecone,pensano ancora a "trovare soluzioni" invece di andare beatamente al V DAY.

Cordiali saluti.
Marco Zotti