giovedì 8 maggio 2008

ronde di cittadini, la consigliera Valloggia scrive al prefetto

Si parla molto di sicurezza e delle cosiddette ronde padane e la consigliera regionale Valloggia ha scritto al prefetto per chiedere di "... stabilire con precisione, quale ruolo reciteranno nel concreto le cosiddette “ronde” ...", anche perchè, sottolinea "il Consiglio Regionale ha da poco licenziato una Legge sulla sicurezza che certamente non prevedeva nessun ricorso al fai da te"
Di seguito il testo completo della lettera.

Gent.mo dott.Giuseppe Adolfo Amelio,
il problema della sicurezza, che secondo i più attenti osservatori tanta parte ha avuto nel segnare l’esito delle ultime elezioni, da dibattito istituzionale e politico, utile per determinare le più idonee strategie di governo del territorio, è divenuto motivo per motivare l’esigenza dei cittadini all’autodifesa.
Il principio, quando alimentato da buona fede e da precisi intenti civici,
è persino lodevole e positivo, perché si inserisce nella storica propensione al volontariato degli italiani e soprattutto nei novaresi, incontra una naturale sensibilità al “rimboccarsi le maniche” laddove le risposte “naturali” tardino ad arrivare.
Sarebbe improduttivo continuare a disquisire su dove stia il confine tra la realtà percepita e quella vissuta, non è più procrastinabile invece stabilire con precisione, quale ruolo reciteranno nel concreto le cosiddette “ronde”. I comitati di cittadini che scendono per la strada, non sono più una provocazione, per quanto gravemente strumentalizzata da alcune forze politiche. Dopo Novara e Borgolavezzaro infatti, c’è il sentore che molti altri Comuni si misureranno con questa nuova situazione.
Gent.mo dott.Amelio,
nel mio ruolo di rappresentante delle istituzioni, avendo ben presente quanto sancito dalla Costituzione in tema di sicurezza e ordine pubblico, anche alla luce dei delicati equilibri di competenze fra enti, istituzioni e forze dell’ordine, non posso non esimermi dal chiederle un pronunciamento ufficiale, che ci aiuti a comprendere una volta per tutte, quale ruolo potranno assumere queste associazioni di liberi cittadini, anche perché il Consiglio Regionale ha da poco licenziato una Legge sulla sicurezza che certamente non prevedeva nessun ricorso al fai da te.
Posto che si muoveranno con autentico spirito di servizio per la loro comunità, come si relazioneranno le ronde con le forze dell’ordine, i vigili urbani ed i pubblici ufficiali? Quali funzioni svolgeranno, quali limiti potranno o non potranno superare in relazione al diritto pubblico e privato? Quale sarà il comportamento che dovrà assumere chi verrà segnalato, indicato o persino fotografato o citato? Da chi ed in che modo saranno coordinate le azioni dei privati, con le attività di prevenzione, intelligence e repressione, messe in atto dagli organi deputati? Fino a che punto saranno valide le principali norme del diritto alla difesa, della privacy, della presunzione di innocenza? Mettendomi nei panni del cittadino che si troverà, come purtroppo troppo spesso accade, a non trovare solerte risposta nelle Istituzioni ad un impellente bisogno di sicurezza, potrò rivolgermi con fiducia alle nuove associazioni civiche della sicurezza?
In attesa di un suo autorevole riscontro,
colgo l’occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
Borgomanero il 7 maggio 2008
Graziella Valloggia
Consigliere Regionale

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