giovedì 10 gennaio 2008

cambio di proprietà per i supermercati UNI

La catena di supermercati UNI, è stata ceduta dalla famiglia Collivignarelli al gruppo tedesco REWE, già proprietario delle catene Penny, Standa e Billa.
I punti vendita UNI di Borgomanero sono in piazza Mazzini (unifresco) e in via Novara, quest'ultimo si dovrebbe spostare più a nord, in prossimità del ponte ferroviario a seguito del recente completamento dell'iter che ha autorizzato l'uso commerciale dell'edificio.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Può darsi che ci abbiano già pensato e che la soluzione a noi poveri mortali non sia dato conoscere, ma ho paura che il congestionamento di quella parte della città sarà enorme.
Tu cosa ne pensi?

Anonimo ha detto...

... penso che le operazioni urbanistico - immobiliari poco chiare hanno il tempo dalla loro parte. Basta aspettare e ci si dimentica.
Nel caso in questione lì dove passare lo scolmatore.

Giuseppe Volta ha detto...

nei lavori per lo spostamento dell'uni i proprietari devono fare anche un canale che porta l'acqua verso una roggia a sud (forse sono già stati fatti), un vacone che farà da polmone per assorbire i picchi di piena (per evitare l'allagamento sotto il ponte) e la sistemazione della rotonda provvisoria vicino al ponte ferroviario.
dovrebbe essere fatta anche una seconda rotonda poco a sud dell'ingresso del futuro supermercato (se non viene abolita dalla nuova amministrazione).
in questo modo l'accesso al supermercato avviene sempre arrivando da nord, e l'uscita sempre in direzione sud, usando le due rotonde per invertire il senso di marcia. non so se mi sono spiegato. l'idea è di evitare l'attraversamento della strada, come se ci fosse uno spartitraffico in mezzo, anzi forse è meglio farlo proprio lo spartitraffico.

Anonimo ha detto...

La precisazione evidenzia lo sforzo fatto dall'amministrazione per sanare la situazione, ma suona un pò come l'ammissione di aver dovuto tamponare una falla.
E' vero che si farà il vascone (sempre che funzioni), ma il canale di scarico si dovrà adattare alla presenza del capannone e non viceversa. Se il PRGC avesse previsto, invece di farsi scappare un capannone ...
Indubbiamente si è ottenuto dalla controparte una compensazione che solleva le casse comunali del costo della sistemazione, ma la PA si è trovata a rincorrere e dovrà accettare la minestra cucina dal privato.
La soluzione x la viabilità proposta è valida ma soffre dello stesso vizio di fondo: è conseguenza della falla iniziale.

Anonimo ha detto...

Ma che falla! Qualcuno dimentica in fretta che l'immobile fu costruito in area artigianale, con annesso parcheggio abusivamente asfaltato. I bellimbusti che l'avevano previsto (Uni) promisero (a prezzo folle) di concederne una piccola parte ai piani superiori all'INPS ed ottenerne di conseguenza la destinazione commerciale. Un contenzioso Con l'Ente fece tramontare l'ipotesi e per anni lo scheletro dell'immobile non ha avuto seguito. L'amministrazione decaduta, con atto di "coraggio" a Voi i commenti, calando a parer mio vistosamente le brache, e per non rischiare il linciaggio politico o l'indagine di qualche valente rappresentante della legge, più probabilmente per non farla sembrare la porcata che in effetti é, ha proposto la variante da artigianale a commerciale chiedendo ai proprietari di accollarsi i lavori salvamagagne del ponte/sottopasso propinandola come unica possibile soluzione.
Daccordo guardiamo avanti e non recriminiamo sul passato, ma é mai possibile che i furbi vincano sempre?

Giuseppe Volta ha detto...

io non lo dimentico e infatti l'ho scritto, si è appena concluso l'iter per il passaggio ad uso commerciale.
è stato costruito in zona artigianale, l'uso artigianale non è mai decollato, dopo un periodo non breve in cui il capannone è rimasto li abbandonato ci si è posti il problema di consentirne il passaggio ad uso commerciale, in cambio di adeguata contropartita a beneficio dell'interesse pubblico.
tutto questo è stato fatto in modo pubblico e trasparente, con diversi passaggi in consiglio comunale. sul fatto che si potesse ottenere di più o di meno possiamo stare a discutere all'infinito, sono tutti bravi a fare le trattative, dopo.

Anonimo ha detto...

Perdonami, non volevo apparire come quello che pensa di poter fare meglio , solo ti chiedo: é giustizia questa?
Non ha mai decollato? che significa?
Poverini l'hanno costruito,pensavano di farci una pulitura di rubinetti, in fondo volevano solo diversificare le proprie attività, aiutiamoli, sono in buonafede. Dammi retta, hai presente Cocciante? Era già tutto previsto... Solo i tempi forse non lo erano, forse...

Anonimo ha detto...

E poi non ho mica detto che sei tu lo smemorato, anzi!

Giuseppe Volta ha detto...

deep throat, mi era sfuggito il riferimento alla "falla" del commento precedente. Le tue considerazioni sono all'insegna del motto per cui a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca spesso, può darsi che tu abbia ragione e che fosse premeditato. Mantenere vincolato l'edificio all'uso artigianale sarebbe stata quindi una giusta punizione per chi aveva fatto il furbo. Però dopo qualche anno insistere oltre misura non aveva più senso, quel capannone vuoto rischiava di diventare una zona degradata e basta.

Anonimo ha detto...

Il fatto é che argomenti come questi mi "avvelenano"
Sono un'imprenditore, uno sfruttatore delle masse dai canini insanguinati sempre pronto a sfruttare le pieghe, le mancanze delle leggi per produrre utili da investire nell'ultimo modello di Cayenne, senza scrupoli e senza remore e mi rendo conto che atteggiamenti come quelli della vicenda UNI avvalorano le tesi di chi ci pensa con giusta ragione in quel modo, impuniti ed impudenti.