giovedì 3 gennaio 2008

muraglione di cemento al Mulino di San Marco

Ricevo dal lettore "Mithril" e pubblico:

Gentile Giuseppe, non ci conosciamo, ma saltuariamente leggo il tuo blog.
Volevo segnalarti quello che è stato fatto al Mulino di San Marco. Per asfaltare il tratto di strada che sale oltre il mulino, è stata "messa in sicurezza" la roggia molinara, e per far questo tra le altre cose è stato costruito un muraglione in cemento armato proprio in corrispondenza delle pale.

Il risultato penso che sia sotto gli occhi di tutti. E pensare che chi ha eseguito i lavori era colui che pochi mesi fa tuonava contro la vecchia amministrazione per lo scempio fatto sotto il ponte di San Marco, o andava a misurare con la livella la pendenza del nuovo parcheggio di fronte alla posta.... che tristezza..... :(

Ma possibile che oggi la miopia sia tale che tutti devono vedere in quello che fanno solo l'aspetto funzionale, l'efficenza, la praticità... Penso che quando si eseguono certi lavori occorerebbe tener conto anche di certi "valori" estetici, ambientali, culturali... Quel mulino è li da trecento anni, quell'asfalto tra dieci anni sarà disfatto, quell'orribile muro - aihmé, resterà per chissaquanto...
Vorrei capire se sono io che ho idee bislacche su certe cose, o ci sono altri che la pensano come me, magari daopo aver fatto un sopraluogo.

Visto che il danno ormai è fatto suggerisco anche una soluzione: si potrebbe ricoprire il cemento armato con quei rivestimenti artificiali simili a pietra o mattone che si trovano nei centri edili: penso sarebbe una soluzione decorosa e a un costo accettabile per le ristrettte casse comunali.

6 commenti:

OrtaBlog ha detto...

Ormai si sta cadendo nel ridicolo. In alcuni comuni è necessaria una lunghissima burocrazia anche per una semplice insegna che deve, per materiali e disegno, essere omogenea con tutte le altre, mentre in altri casi si possono compiere tranquillamente scempi architettonici o paesaggistici.

Anonimo ha detto...

Evidentemente la burocrazia è in funzione anche dei santi che si hanno in paradiso…
Ad ogni modo, se le notizie trapelate da palazzo Tornielli sono esatte, in primavera il muraglione dovrebbe essere foderato in pietra. Anche se la finitura in pietra naturale centra poco con l'architettura circostante, spero che serva a mitigare un pochino l'attuale obbrobrio

Anonimo ha detto...

... e se la toppa fosse peggiore del buco !?

Anonimo ha detto...

Posso confermare che l'intenzione di trovare un compromesso tra comodità (strada più larga) e cose ben fatte è stata espressa già all'inizio, con il rivestimento in pietra del muro. Mi aspetto perciò che venga fatto.

Passando sulla strada invece non si può fare a meno di notare una roggia chiusa tra due rive di cemento e asfalto (e la striscia bianca, tra uno slalom e l'altro, un po' di spazio per mantenere un minimo di verde ce l'avrebbe avuto), per far posto ad una strada di 4 metri che finisce in un bosco. Mancanza di cura del territorio o prove di variante al piano regolatore?

Anonimo ha detto...

poLca miseLia che Lazza di opeLa...
e io che m'aspettavo di vedeLe un muLino

Anonimo ha detto...

Il sig. Privato Qualunque, volendo realizzare un tratto di recinzione a margine del terreno di sua proprietà, si era consultato col tecnico sig. Geometra Difiducia che aveva illustrato al cliente, in modo dettagliato, le caratteristiche che il manufatto poteva avere alla luce delle norme tecniche di piano e del regolamento edilizio.
Prima di prendere una decisione il sig. Privato Qualunque aveva preferito sentire l'opinione del sig. Fratello Privato e della sig.ra Moglie Telodico in Privato, comproprietari del terreno.
Aveva poi riferito le decisioni prese al Geometra Difiducia che, sulla base delle indicazioni ricevute, aveva sviluppato il progetto della recinzione, completandolo con pianta, prospetti e sezioni, tutti debitamente quotati e allegando il computo metrico estimativo dell'opera.
Il tutto era servito all'impresario, sig. Muratore Delposto, a calcolare tempi di esecuzione e costi dell'intervento di sua competenza. Geometra Difiducia aveva provveduto nel frattempo a richiedere all'impresario:
1) certificazione di regolarità contributiva dell'impresa;
2) dichiarazione dell'organico medio annuo distinto per qualifica;
3) dichiarazione relativa al contratto applicato ai lavoratori dipendenti.
Mentre Privato Qualunque illustrava lopera in progetto ai sigg. Vicini Confinanti, cercando di assicurarsi il consenso necessario ad evitare future discussioni, Geometra Difiducia, verificato che l'intervento ricadeva in area soggetta a vincolo ambientale di tutela della sponda del Torrente Agogna (perchè a meno di 150 m. dal corso d'acqua), completava la pratica del cliente con:
1) estratto della Carta Tecnica Regionale;
2) estratto dello Stradario Comunale;
3) estratto della cartografia del P.A.I.;
4) estratto del rilievo aerofotogrammetrico;
5) estratto della Mappa Catastale e del P.R.G.C.
6) la relazione paesaggistica che oltre a definire l'intervento in dimensioni, materiali utilizzati, colori, finiture, modalità di messa in opera, verificava gli effetti conseguenti alla realizzazione del manufatto in relazione al contesto ambientale.
La pratica così composta, controllata dai tecnici comunali, era poi stata visionata dalla Commissione Edilizia. Il parere favorevole di quest'ultima era stato indispensabile per arrivare ad ottenere l'Autorizzazione Ambientale in virtù di Subdelega.
Ma una lettera del Comune avvisava Privato Qualunque che, nonostante il provvedimento autorizzativo, avrebbe dovuto attendere altri 60 giorni per iniziare i lavori, durante i quali la Soprintendenza pei i Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte e la Regione Piemonte Assessorato Beni Ambientali, cui la documentazione era stata trasmessa, avrebbero potuto esercitare potere di revoca e di annullamento dell'autorizzazione sopra citata.
Da quando il sig. Privato Qualunque aveva consultato per la prima volta il sig. Geometra Difiducia a quando aveva potuto eseguire l'opera richiesta erano passati quasi quattro mesi.

-Volete che l'assessore Residente Infrazione che si è sempre distinto nel tentativo di rendere più partecipi i frazionisti alle decisioni dell'Amministrazione Comunale (e che anche per questo motivo è stato votato dal sig. Privato Qualunque, dal sig. Fratello Privato, dalla sig.ra Moglie Telodico in Privato, dall'impresario Muratore Delposto, dal sig. Vicino Confinante - solo quello di destra - e dal sig. Geometra Difiducia) non si sia comportato con la stessa prudenza di un Privato Qualunque?
-Volete che non esistano disegni dettagliati utilizzati per ottenere le dovute autorizzazioni e per calcolare il costo dell'opera e che questi non siano stati illustrati ai cittadini della frazione prima di procedere all'intervento?
-Volete che non ci sia qualcuno tra i lettori di questo blog in grado di darci specifiche informazioni basate su progetti e documenti anzichè su ipotesi e supposizioni?



P.S. A dire il vero il sig. Geometra Difiducia aveva votato l'assessore Residente Infrazione per i seguenti motivi:
1) Voleva che il primo cittadino di Borgomanero, destinato a prendere decisioni fondamentali per la città, fosse un uomo nuovo, anzi una donna.
2) l'assessore era capolista del suo partito preferito; alte liste ed altri nomi appartenenti alla stessa coalizione gli piacevano meno.
3) Grazie all'aiuto dell'assessore sperava di potere fare parte della futura Commissione Edilizia.

Confesso che oggi Geometra Difiducia sta vivendo un momento di sfiducia e confusione, perchè:
1) Ha l'impressione che l'attuale Vicesindaco abbia maggiore potere dell'attuale Sindaco (ma questa è solo una sua impressione) e il Vicesindaco non gli sembra nè nuovo nè donna.
2) Non ha ben chiaro se il suo partito preferito esista ancora o se sia confluito in un nuovo partito che ha raccolto anche cosiglieri eletti sotto altri simboli (quelli che al nostro non garbano affatto).
3) Non è stato inserito nella Commissione Edilizia perchè l'assessore, per salvare le apparenze, non ha preso in cosiderazione tecnici Difiducia.