giovedì 6 dicembre 2007

Giovedì 13 la prima assemblea del Partito Democratico

Giovedì 13 dicembre alle ore 21 nella Sala SOMS c.so Roma 136 (ex Cinema Sociale) si terrà la prima assemblea del Partito Democratico a Borgomanero.
Interverrà la Coordinatrice Provinciale Paola Turchelli. L'incontro è aperto a tutti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Esco soddisfatto dalla serata a cui ho partecipato in qualità di Segretario cittadino nonchè membro della segreteria provinciale Prc.
La sottolineatura è doverosa in quanto alcune persone erano confuse dalla la mia presenza.
Specificatamente le parole del consigliere comunale Vullo, della Coordinatrice provinciale Turchelli e dell'assesore regionale Manica in relazione ai temi della sicurezza sui posti di lavoro, alla lotta alla precarietà e ai diritti delle pari opportunità mi fanno ben sperare per un futuro politico a livelo di coalizione meno capriccioso e più produttivo.
Inoltre la sensibilità con cui Turchelli tratta la sfera della Scuola, legandola ad un percorso che deve formare anche sotto l'aspetto sociale non può che riempirmi di felicità.
Speriamo! Se così fosse sarà molto più facile governare per Pd e Sinistra Arcobaleno. Io ci credo!
roberto faggiano

Anonimo ha detto...

E qui non sono d'accordo Roberto: mica penserai che si possa realmente aprire un'epoca storica riformista formando una squadra con la zavorra Padoa Schioppa, Dini, Prodi, Bindi...Vi è una incopatibilità in tema di sistema economico. Non si può scendere a patti con chi considera vitale la logica del profitto, della speculazione del capitale e della razionalizzazone delle spese statali a discapito dei servizi concessi alla popolazione. Tra i due schieramenti non c'è differenza sostanziale in termini di programma. Gli ideali di riferimento e gli obiettivi da perseguire sono sostanzialmente i medesimi.
Credo quindi che le formazioni politiche che hanno una ben precisa e distinta identità debbano proporsi come alternativa ai due schieramenti. E parlo di Rifondazione, di Alternativa Sociale, o del Partito Radicale... anche solo attraverso l'alleanza sanciscono ufficialmente la rinuncia ai loro programmi e alla loro identità. Alleanza Nazionale ormai la metto nel calderone Liberale. Di sociale, come ai tempi del MSI, non ha più nulla.
Roberto io credo che Ferrando otterrà più consensi di quel che pensi dal popolo della sinistra, lo sottovaluti. Io penso che un Comunista si senta più a suo agio con Ferrando anzichè con Rosy Bindi.
A livello di slogan il PD è il non plus ultra... quando si tratta di trasformare gli slogan in riforme, quest'anno e mezzo di governo ha dimostrato la refrattarietà o forse l'incapacità della coalizione, e lo dico con sincero rammarico.
Naturalmente è il mio parere personale.

Anonimo ha detto...

caspita! ho dovuto rileggere il tuo post un paio di volte perchè la passione con cui l'hai scritto, elemento assolutamente positivo, mi ha soffocato.
in quello che dici ci sono delle profonde verità. quando parli di tps e di dini certamente evidenzi delle differenze che ci sono e che credo non si avvicineranno mai molto, soprattutto dal punto di vista dell'approccio ai temi.
prodi e bindi sono altra cosa, ad esempio la seconda sui temi sociali (quando riesce ad essere laica) non mi dispiace affatto.
La mia speranza in prospettiva è parecchio solare se penso a quelli che oggi sono i rapporti locali con il Pd raffrontandoli a com'erano un annetto fa... oggi ad esempio penso che alla tornata elettorale saremmo andati insieme e questo mi sembra comunque un elemento non indifferente.
Capitolo Ferrando: l'ho vissuto all'interno del partito e ti assicuro che non è molto facile conviverci anche se gli riconosco una grande capacità di attrazione e perciò potrebbe comunque raccogliere un buon consenso anche se mi sembra che la legge elettorale che si va a configurare è volta nella direzione di annullare completamente i soggetti piccoli a favore dela governabilità.
roberto faggiano

Anonimo ha detto...

Va bene rispondere agli anonimi ma c'è qualcuno che mi spiega che cosa vuole dire canesciolto con i suoi interventi.
Cosa c'entrano Rifondazione, La Mussolini ed i radicali? Tutti e tre sarebbero contro la logica del profitto e la speculazione del capitale? Se lo dici a Pannella penso che si arrabbierà molto, lui che è libertario e liberale. Alternativa sociale cosa propone? Il ritorno allo stato corporativo? Ma va là? Vedrai che sarà nell'alleanza di centro destra dietro al suo Cavaliere, con gli altri residuati del MSI.
Rifondazione penso che già da un po' abbia rinunciato alla dittatura del proletariato.
Effettivamente come alternativa di sistema rimane Ferrando che saprà sicuramente come sostituire il modo di produzione capitalistico con un comunismo democratico (moderna contraddizione in termini).
Caro canesciolto, penso che tu debba rassegnarti ad avere una serie di partiti riformisti (anche abolire il falso in bilancio è una riforma). Agli elettori lo sforzo di capire in che direzione vanno le riforme ed eventualmente contestare le scelte proposte, senza confidare in impossibili rivoluzioni. Lo scontro tra massimalisti e riformisti non ha più senso, i secondi hanno già vinto e da un bel po'.

Anonimo ha detto...

Al guizaglio...ma dove hai letto nel mio post l'affermazione che Pannella sia contro la logica del profitto?
Se rileggi bene quando ho citato quei partiti, mi sono riferito a partiti che hanno una forte identità propria esprimendo il mio parere personale, ovvero che se questi vogliono salvaguare la loro identità e la loro storia non debbano fare alleanze con nessuno. Non sarebbero gli alleati a convervgere verso di loro, ma l'appiattimento avverrebbe nella direzione opposta.
Hai inteso ora?

Anonimo ha detto...

Salvaguardare la propria identità o cercare di raggiungere qualche risultato, questo è il problema? Chiudersi in una torre d'avorio di principi indiscutibili o provare a realizzarne qualcuno, magari accettando qualche compromesso e contaminazione?
La salvaguardia dell'identità spesso produce l'irrilevanza politica. E questo lo sanno bene anche i radicali che, dopo essersi crogiolati per decenni con le battaglie referendarie, sono entrati nella stanza dei bottoni (prima col centrodestra e ora col centrosinistra).

Anonimo ha detto...

Ma allora di che si discute?? E' tutto chiaro...inutile perdere tempo. Al governo, seppur con denominazioni svariate ci sarà sempre la democrazia cristiana, manovrata da Confindustria con la complicità dei sindacati confederali. Questo è il meccanismo inamovibile, inscardinabile che ci portiamo dietro da troppi anni. E' UN TEATRINO. Questi 3 organismi, fingono di battibeccare tra loro, ma poi attraverso la pratica di quel dramma sociale chiamato CONCERTAZIONE, si fanno le riforme che vanno bene al Governo (che smantella lo stato sociale)a Confindustria (attraverso l'esasperazione della precarietà e della flessibilità) e ai sindacati confederali (che siedono a tempo determinato nelle organizzazioni sindacali in attesa di andare ad occupare poltrone istituzionali ben più remunerative, come ricompensa meritata per la stipula di accordi scellerati stipulati a danno della popolazione).
In questo gioco di ruolo, l'unico piatto che piange costantemente è quello della massa popolare, priva di una reale rappresentanza istituzionale.
Mi spiace tornare di nuovo sul protocollo welfare, ma è emblematico di questa terribile situazione:
il governo risparmierà sulla previdenza mandandoci in pensione da vecchi decrepitie con 4 spiccioli, Confindustria ha ottenuto la legittimazione del precariato, il finanziamento delle imprese imprese attraverso la previdenza complementare con i fondi pensione, i sindacati confederali hanno firmato l'accordo, hanno spinto e spingeranno i lavoratori ad aderire ai Fondi Pensione .....e tra qualche anno vedremo gli attuali sindacalisti di spicco diventare illustri organi politici e istituzionali...vedi esempio Cofferati, Bertinotti e Marini. Scommettiamo?