sabato 1 marzo 2008

sostegno a Veltroni e a Franca Biondelli

Voglio esprimere la mia soddisfazione per la scelta di Walter Veltroni di candidare Franca Biondelli.
Come ha detto Veltroni in occasione della presentazione: “Il Pd è il partito dell’Italia che lavora, che produce, che sta in piedi. Le candidature di operai, precari, dipendenti pubblici stanno a dimostrare proprio questo” e ancora “Nelle candidature dimostriamo l’impegno di portare in Parlamento persone che siano parte della vita reale del paese e quindi forze ed energie nuove”.
Franca conosce molto bene la realtà di chi lavora e si è impegnata molto per il Partito Democratico. Come borgomanerese sono felicissimo e parlando con i miei concittadini raccolgo molto entusiasmo. Sono certo che la sua presenza in parlamento sarà importante per il nostro territorio perché è una persona che sa ascoltare la gente.
Giuseppe Volta

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Giuseppe, avendo a cuore le sorti del Pd e del nostro territorio, vedendo la politica come il fattore che più può agire per migliorare la qualità di vita dei cittadini, non si può che condividere il tuo entusiasmo per le scelte operate a livello nazionale e, nello specifico, dare pieno supporto alla candidatura di Franca Biondelli. In questa scelta vedo attenzione nei confronti del mondo del lavoro, concreta operatività sul campo e rilevanza sociale, tutto questo, trasportato a livello nazionale, mi fa sperare molto bene. Pensando a Franca ritengo inoltre che la candidatura giunga nel momento più opportuno, cogliendola in piena maturità personale e politica. Credo quindi giusto, piacevole e doveroso che ci si impegni per sostenere Franca e accompagnarla in uno splendido volo..

Anonimo ha detto...

Ma si può sapere di più di questa candidata? Non so..che lavoro svolge, il suo curriculum politico, se ha fatto in Consiglio Comunale o a livello locale qualche iniziativa di particolare interesse. Sinceramente non la conosco, vedo in voi tanto entusiasmo, vorrei condividerlo con Voi, ma sinceramente non conosco particolari inizative che la abbiano contraddistinta.

Giuseppe Volta ha detto...

Lavora all'ASL, è stata sindacalista CISL (segretaria provinciale per la sanità credo).
E' consigliere comunale della margherita, in attesa di costituire il gruppo del PD, alle ultime comunali ha avuto molte preferenze.
Era già stata consigliere comunale da 98 al 2002 (prima giunta Pastore).
Alle primarie del 14 ottobre era in lista per Letta e di nuovo ha fatto un buon risultato, è stata eletta all'assemblea regionale e poi nominata nella direzione regionale del PD.
Al di la delle note biografiche comunque la soddisfazione viene anche dal fatto che è di Borgomanero. E' da tempo che non abbiamo un deputato locale. Alle ultime elezioni i paracadutati da Roma erano Gentiloni e Giulietti, degni candidati ma senza nessuna relazione con il territorio. Al contrario, conoscendo Franca, siamo sicuri che sul territorio sarà presente e disponibile ad ascoltare.

Anonimo ha detto...

Caro Beppe, condivido pienamente il tuo entusiasmo per Franca e per il fatto della rappresentanza territoriale. Possiamo dire che era ora che prestassero attenzione alla nostra zona. Inoltre anch'io sono per la novità, il pulito ecc. ecc. ma come la metti con le dichiarazioni della Turchelli e di Susta? Loro non sono personaggi di secondo piano nel panorama del nuovo PD, concordi? A mio giudizio (e di molti altri amici) non è per niente una buona partenza, anzi direi che è cosa grave e me ne dispiaccio!

Anonimo ha detto...

La ventata di polemiche che, contrariamente all'iniziale entusiasmo, si è scatenata sulla candidatura Biondelli, lascia molto perplessi. Si è tanto parlato di rinnovamento, di forze giovani e innovative (se non del tutto nuove) e ora ci si lamenta che W abbia preferito alle varie Turchellesse e ai vari Morgandini - i soliti noti del centro-sinistra piemontese - una candidata grintosa e non priva di un certo appeal come Franca?
Si tratta di una donna - quindi viva le quote rosa!
Si tratta di una leonessa che sa il fatto suo, che si batte prima e durante le primarie cercando il contatto con le persone.
E poi è calata nel mondo del lavoro, di cui ha sperimentato sulla propria pelle fatiche e giochi di potere.
Solo per questo merita quel che W ha deciso per lei. Speriamo che (come sembra dalle prime indiscrezioni) non sia relegata al nono posto della lista, destinata così certamente a non avere la benché minima speranza di essere eLETTA...
Franceschini pensaci tu! Cerca di importi su queste testoline locali invidiose di una outsider che minaccia di soffiare loro le poltrone!
De Mita di tutto il Piemonte, TREMATE!!!

Giuseppe Volta ha detto...

Insieme a Franca Biondelli è stata cancidata anche Loredana Ilardi. I vertici del PD siciliano hanno reagito in maniera opposta rispetto a quelli Piemontesi:

Loredana dal call center al Parlamento, soddisfazione in Sicilia
- Palermo, 28 feb - "Sono davvero soddisfatto per la candidatura di Loredana Ilardi al parlamento nazionale. Una giovane palermitana che passa dalla scrivania di un call center ai banchi del parlamento è una bella novità, significa catapultare nel cuore delle istituzioni un pezzo di vita quotidiana. Una persona che mai fino a ieri avrebbe immaginato di poter avere una simile occasione, da domani potrà proporre soluzioni concrete ai problemi di tutti i giorni, problemi della generazione e del mondo al quale appartiene". Lo afferma il vice segretario del Pd siciliano, Tonino Russo. "Insomma - aggiunge - c'è una bella differenza fra noi e il centrodestra: mentre loro vanno avanti nel solito vecchio stile, con le solite facce e con squallide campagne acquisti e candidature barattate in cambio di poltrone, noi del Partito Democratico imbocchiamo una strada nuova, affascinante e coraggiosa. Questa è la direzione giusta, il rinnovamento della politica nel quale siamo impegnati sta dando i primi risultati concreti".

Anonimo ha detto...

Carissimo Beppe, mi dispiace che il battesimo del PD novarese sia incorniciato dalle pesanti dichiarazioni della Turchelli e di Susta. Pur con le debite premesse (nulla da dire sulla persona, ma...) l'affondo dei due esponenti del PD locale non è stato indolore. Seppur con qualche ragione sul metododo di scelta del nome di Biondelli, credo che sarebbe stato molto più intelligente che le puntualizzazioni fossero fatte in altro modo.
Qual'è il problema? Forse un nome proveniente da Borgomanero non è all'altezza e sarebbe stato meglio un novarese?
Ora non resta che aspettare la posizione sulla lista. Non vorrei che che mani lunghe possano far slittare di bue-tre posizioni in modo che il sogno svanisca ben presto.
Ho molta stima di Franca Biondelli e nella felice ipotesi che possa andare a Roma sono certo che non ci metterà molto ad ambientarsi e fare qualche cosa di buono.
A proposito di Roma: rischiamo di avere due eletti in parlamento provenienti dal borgomanerese: Daniele Galli e Franca Biondelli.
Anche se che Galli fosse in parlamento non sono molti ad essersi accorti....

Anonimo ha detto...

Mi infilo, da non borgomanerese ma da Democratico questo sì, in questo bel blog per dire che ho un sospetto. Magari anche legittimo.
Ovvero che quando si parla e si grida all'ingerenza, alla prevaricazione romana, lo si fa perché si vorrebbe non un vero processo di scelta democratica (e io ne vedo uno solo: le primarie, che però il tempo corto ci proibisce), ma una bella, sana, spartitoria imposizione torinocentrica o novaracentrica. Un lettiano di qui un nervianiano di là un vedovatiano là e amen se non raccolgono voti.
Pare intanto che ci abbiano tolto anche "l'ingombro", secondo quanto si legge, collocando "la" Franca in ottava posizione al Senato. Non sono, però, un mago dei conti...
Comunque: cominciamo a crederci, va'.

Anonimo ha detto...

Dopo la serie di dichiarazioni di incondizionato sostegno alla candidatura di Biondelli diventa interessante leggere il controcanto del “Giornale” di Berlusconi, in prima pagina martedì scorso.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=245522&START=0&2col=
Ritengo inutili le polemiche relative al fatto che un sindacalista non possa essere ritenuto espressione del mondo del lavoro, anzi se svolge in maniera seria e con dedizione il proprio lavoro avrà un’esperienza molto più completa delle problematiche del lavoro in ospedale in questo caso. Mi ha colpito invece la parte dedicata all’assunzione della figlia che non sembra molto chiara, sarebbero urgenti precisazioni da parte dell’interessata. Non vorrei che anche in questo caso fossimo in presenza del tipico malcostume da casta (in questo caso sindacale): ciò che non è concesso ai comuni mortali diventa possibile se di mezzo c’è un potente.

Giuseppe Volta ha detto...

Non mi voglio sostituire all'interessata, però segnalo che la Tribuna Novarese (giornale non sospettabile di tenerezze verso il PD), dopo aver montato il caso Biondelli oggi spiega il caso della figlia e sostanzialmente lo smonta. Riporto in sintesi quello che emerge dall'articolo.
E' stata assunta alla Fondazione Maugeri. Nel 2005 è passata alla ASL, una possibilità prevista dalla legge 502/1992. Questa possibilità di passaggio era discussa, un sindacato ha chiesto un chiarimento dell'interpretazione e la regione nel 2003 ha risposto che si poteva fare. Di questa possibilità hanno usufrito parecchie persone, la figlia della Biondelli non è un caso particolare. Nel giugno 2006 una nuova disposizione regionale interpreta la legge in senso più restrittivo (ok solo per personale sanitario) ma ovviamente senza validità retroattiva.
Insomma secondo la Tribuna, diversamente dai titoli de "il Giornale", non ha fatto assumere la figlia all'ASL e neppure il trasferimento da Veruno a Borgomanero è frutto di un trattamento particolare ma è stata la prassi comune fino al giugno 2006. Insomma solo l'ennesima operazione della stampa di destra per gettare fango sugli avversari, senza alcun fondamento.

Anonimo ha detto...

Un perfetto quadro della "concertazione" nello schieramento veltroniano. Una sindacalista confederale CISL insieme a CALEARO di Federmeccanica e COLANINNO di Confindustria. Chiaro che il mio giudizio sulla concertazione è "tragico"...e lo dimostrano le condizioni dei lavoratori...da quando è stato attuato il sistema concertativo a partire dal 1992 è stato un continuo ed incessante attacco alle condizioni e ai diritti dei lavoratori. Comunque tali candidature sono assolutamente coerenti ad un certo sistema che ritiene che il prezzo del risanamento debba essere a totale ed esclusivo carico dei lavoratori salariati. Ovviamente c'è sempre la solita storia della politica dei due tempi, in cui il primo tempo è costituito dal "risanamento" e il secondo tempo dalla ridistribuzione dei redditi a favore di chi ha fatto sacrifici in nome del risanamento. Peccato che il secondo tempo i lavoratori lo stanno aspettando da 15 anni, e 15 anni di primo tempo mi sembrano eccessivi per credere a questa reale strategia...Comunque ribadisco.. esiste coerenza ed unità di intenti in questo senso nelle candidature di Confederali e industriali... quello che proprio faccio fatica a comprendere è la candidatura di Boccuzzi, l'operaio superstite della Thissen all'interno del PD. La vittima insieme ai propri carnefici... qualcuno ha perso l'orientamento, è evidente. Proprio Calearo, affinchè si riconoscesse contrattualmente ai metalmeccanici il diritto di avere un'ora all'anno! di assemblea sul tema sicurezza ha fatto un opposizione assoluta. Boccuzzi sveglia!! ma hai sentito Confindustria sul decreto sicurezza?? Ma che ci fai con Colaninno Calearo e compagnia bella?

Anonimo ha detto...

“La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotta di classe”.
A leggere certi interventi queste parole sembrano sempre attuali. In realtà sono del 1848 e rappresentano l’incipit del Manifesto del Partito Comunista.
E non mi riferisco soltanto all’ultimo intervento relativo alla candidatura Boccuzzi ma anche a quelli del piccolo pseudo imprenditore metalmeccanico alias attivista del sindacalismo autonomo.
Purtroppo questa mentalità arcaica, manichea e in malafede ci presenta una caricatura del mondo del lavoro: tutti i buoni da una parte e tutti i cattivi dall’altra. Da una parte i padroni, affamatori e sfruttatori, e dall’altra gli operai, logicamente affamati e sfruttati.
E l’imprenditore che a Molfetta è morto insieme ai suoi dipendenti da che parte sta?
In questa logica manichea soltanto un po’ di sano conflitto può far bene ai lavoratori e perciò chiunque non accetti la logica aprioristica dello scontro frontale con i padroni è un traditore, come i sindacati confederali che hanno venduto i loro ideali di difesa del lavoro e dei lavoratori per miseri (ma lucrosi) vantaggi di organizzazione. Nel caso di Boccuzzi mi sembra che invece la sua scelta sia ascritta alla categoria sindrome di Stoccolma, la vittima che fa comunella con i suoi aguzzini. Arriverà di sicuro qualcuno che lo definirà un approfittatore, un carrierista e via così.
Vorrei soltanto porre una domanda. Ma se le cose sono così chiare ed evidenti, perché il sindacalismo autonomo almeno nel settore privato ha percentuali da prefisso telefonico? Capisco la mancanza di democrazia sindacale ma i milioni di lavoratori iscritti ai sindacati confederali sono anche loro colpiti da sindrome di Stoccolma, inguaribili masochisti che in tempi di vacche così magre continuano a finanziare i servi del nemico?
Lo stesso vale per le medesime istanze riproposte in campo politico. Perché i vari movimenti duri e puri (sinistra critica di Turigliatto piuttosto che il partito comunista dei lavoratori di Ferrando, perché anche quelli della Sinistra Arcobaleno sono dei venduti) prenderanno, se va di lusso, meno dell’1 per cento dei voti?
Va bene essere l’avanguardia della classe operaia ma guardarsi dietro per vedere se c’è qualcuno alle nostre spalle non sarebbe una cattiva idea. E una volta scoperto che non c’è quasi nessuno, tornare indietro e ricostruire un discorso che vada aldilà delle parole d’ordine di questo marxismo rozzo ed elementare. Un discorso che non riduca a barzelletta le scelte della classe operaia e che rispetti l’impegno di chi si candida “per la sicurezza sui luoghi di lavoro, la dignità dei lavoratori, il miglioramento dei livelli salariali, la lotta alla precarietà”. E intende operare all’interno del Parlamento insieme ad una classe imprenditoriale che si faccia carico di questi problemi e tenti di risolverli. Perchè non è vero che l’imprenditore, il padrone, non deve preoccuparsi della sicurezza, non solo fisica ma anche economica e di prospettive di vita, del lavoratore. Tale sicurezza è fondamentale per un imprenditore che voglia dipendenti produttivi in azienda e consumatori che abbiano la possibilità economica di comprare i propri prodotti sul mercato, oltre che naturalmente una scelta etica di civiltà.

Anonimo ha detto...

In effetti va tutto bene, i salari sono alle stelle, gli imprenditori e gli operai girano entrambi con i SUV, tuttavia gli imprenditori sacrificano la vita per la ricchezza e gli interessi dei lavoratori, il precariato o meglio, la flessibilità, è una risorsa da salvaguardare, in quanto pensate che noia la prospettiva di fare per tutta la vita lo stesso lavoro. Gli operai delle cooperative non sono dei lavoratori sfruttati ma sono anch'essi degli imprenditori in quanto inquadrati come SOCI lavoratori, i sistemi di sicurezza non sono le imprese che scelgono di non adottarli e di non farci adeguate manutenzioni, ma sono i lavoratori che si oppongono, in quanto l'eventualità di farsi un pò di malattia non dispiace, se poi il danno è grave e permanente tanto meglio, si sfrutta una ricca pensione! Se si muore, pazienza..del resto come disse l'avvocato del Petrolchimico di Porto Marghera nel processo inerente a 160 operai morti tutti della stessa patologia a causa dell'utilizzo sul lavoro di una sostanza cancerogena :"di qualcosa bisognerà pur morire!". Che bello!viviamo nella società della pubblicità del mulino bianco:il cielo azzurro, i prati verdi, tutti che corrono felici, nessuno stress, gli uccellini che cantano e la musichetta soft che accompagna la nostra esistenza.

Anonimo ha detto...

"Capisco la mancanza di democrazia sindacale ma i milioni di lavoratori iscritti ai sindacati confederali sono anche loro colpiti da sindrome di Stoccolma, inguaribili masochisti che in tempi di vacche così magre continuano a finanziare i servi del nemico?"

Stica..!"capisco la mancanza di democrazia sindacale"...e ti pare poco? La tiri in ballo come se fosse un dettaglio insignificante! I non confederali non possono fare assemblee, non possono fare affissioni, gli viene esclusa quindi qualsiasi attività di proselitimo e come se ciò non fosse sufficiente il 33% dei "seggi" alle elezioni RSU viene garantito di diritto ai Confederali. Solo il 67% dei delegati RSU sono eletti democraticamente in base all'esito elettorale.. insomma non è che ci si discosti granchè dalle usanze vigenti durante il "ventennio". Comunque non c'entra nulla con la candidatura di Franca Biondelli, che è l'argomento da trattare.

Anonimo ha detto...

In effetti non tutto va bene per il lavoratore quindi l’unica soluzione è:
LOTTA DURA SENZA PAURA!
SCIOPERO, SCIOPERO, SCIOPEROOOOOOOOOOOOOOOOOOO
LOTTA DURA SENZA PAURA!
SCIOPERO, SCIOPERO, SCIOPEROOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Stormire di bandiere e rullo di tamburi. Altro che musichetta soft e canto degli uccellini
CONTRO LA FABBRICA DEI PADRONI, 10 100 1.000 OCCUPAZIONI
SCIOPERO, SCIOPERO, SCIOPEROOOOOOOOOOOOOOOOOOO